#incavince. Riconoscimento della rendita ai superstiti in favore degli eredi di un lavoratore postale, deceduto a causa del Covid-19. Grazie alla tempestività della segnalazione da parte del Sindacato di categoria SLC CGIL e alla tempestività dell’operatore dell’Inca di Torino, Pasquale Calizzi, l’Inail ha accolto in prima istanza la richiesta della prestazione. Del resto, che i lavoratori a contatto con il pubblico fossero tra le categorie più a rischio di contagio lo avevano denunciato già dall’inizio della pandemia e la storia di Angelo Mannino, classe 1958, deceduto il 12 febbraio di quest’anno per polmonite bilaterale interstiziale da Cov-Sars 2, ne è un esempio lampante.

Dipendente delle Poste Italiane, Angelo, ogni giorno si recava in ufficio con il proprio mezzo, dove il lavoro si articolava a doppio turno, alternandosi a metà mattinata con i propri colleghi allo sportello. Nonostante le misure di protezione messe in atto dall’azienda pe contenere i contagi, con l’istallazione di divisori in plexiglass tra le scrivanie, il virus ha trovato la strada per imporsi, trovando una falla nel retro dello sportello dove si trovano la fotocopiatrice (comune) e parte del materiale necessario alle operazioni per il pubblico, accessibile a tutti gli addetti.

Il primo allarme risale al 18 gennaio 2021, quando l'ufficio postale, dove Angelo lavorava,  viene chiuso a seguito di un focolaio tra i dipendenti.  Sottopostosi lo stesso giorno ad un tampone rapido, Angelo risulta subito positivo e viene messo in malattia dal medico curante. Dopo solo cinque giorni,  le sue condizioni si aggravano e il 23 gennaio 2021 è ricoverato in terapia intensiva. Il 12 febbraio 2021 Angelo muore a seguito di una polmonite bilaterale interstiziale da Cov-Sars 2. Nessun caso di positività, invece, tra i suoi familiari.

Una evidenza che fa emergere senza alcun dubbio il nesso causale del contagio con il lavoro svolto da Angelo. Da qui parte immediatamente l’intervento del sindacato di categoria della Cgil, che segnala il suo caso all’Inca, dal quale parte tempestivamente all’Inail la domanda di rendita ai superstiti, accolta in prima istanza. Analogamente l’Inca ha concluso un altro caso, quello di Michele Tesoro, lavoratore della GTT ramo ferroviario: aveva, 62 anni, anche lui deceduto il 17 febbraio scorso, per un focolaio, che si è sviluppato nella struttura presso cui lavorava

“La tutela di Inca, sfortunatamente, non può lenire il dolore per la perdita di una persona cara – spiega Maria Pia Fasciana, direttrice dell’Inca di Torino -, ma ai familiari restituisce quella dignità di cui hanno diritto e lo facciamo con l’orgoglio di appartenere ad una grande organizzazione come la Cgil, che non lascia indietro nessuno”.