Fino al 30 giugno 2021 i genitori di figli minori di 14 anni possono chiedere uno o più bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting o per servizi integrativi per l’infanzia, da utilizzare per prestazioni effettuate. E'quanto prevede il decreto-legge 13 marzo 2021, n. 30, recante “Misure urgenti per fronteggiare la diffusione del COVID-19 e interventi di sostegno per lavoratori con figli minori in didattica a distanza o in quarantena”.

L'Inps, con il messaggio n.1296 del 26 marzo scorso, riassume nel dettaglio chi sono i beneficiari e ha annunciato che sta già provvedendo all’adeguamento delle procedure amministrative e informatiche per consentire la presentazione delle domande.

Il bonus può essere riconosciuto unicamente ai lavoratori iscritti alla Gestione separata, agli autonomi, al personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico impiegati per le esigenze connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19 e ai dipendenti del settore sanitario, pubblico e privato accreditato, appartenenti alle seguenti categorie:

  • medici;
  • infermieri (inclusi ostetrici);
  • tecnici di laboratorio biomedico;
  • tecnici di radiologia medica;
  • operatori sociosanitari (tra cui soccorritori e autisti/urgenza 118).

L’importo riconosciuto può arrivare fino a un massimo di 100 euro settimanali e sarà erogato mediante il Libretto famiglia. Il sussidio può essere erogato, in alternativa, direttamente al richiedente, per la comprovata iscrizione ai centri estivi, ai servizi integrativi per l’infanzia, ai servizi socio-educativi territoriali, ai centri con funzione educativa e ricreativa e ai servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia. In quest’ultimo caso, però, l'aiuto economico è incompatibile con il cosiddetto bonus asilo nido, previsto dall’articolo 1, comma 355, dalla legge 11 dicembre 2016, n. 232. Il beneficio può essere usufruito da un genitore solo se l’altro non accede alle altre tutele previste, oppure non svolge alcuna attività lavorativa o è sospeso dal lavoro.

Infine, l'Istituto sottolinea che il bonus è anche riconosciuto ai lavoratori autonomi non iscritti all’INPS, subordinatamente alla comunicazione da parte delle rispettive casse previdenziali del numero dei beneficiari.

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