Due importanti pronunce del Tribunale di Parma segnano un ampliamento significativo dei diritti dei lavoratori in tema di indennità di disoccupazione e anticipo pensionistico, grazie a ricorsi promossi con il supporto del Patronato Inca Cgil e dei suoi consulenti legali.
Cosa ha deciso il Tribunale: NASPI
Nel primo caso, un lavoratore, che era stato licenziato, si era visto respingere la domanda per l’indennità di disoccupazione (Naspi). Il motivo? Aveva trovato lavoro, per meno di 6 mesi, durante il periodo coperto dall’indennità di mancato preavviso conseguente al licenziamento.
Il giudice ha chiarito che, trattandosi di un periodo durante il quale non viene comunque riconosciuta la Naspi, non c’è alcun obbligo di comunicazione all’Inps, né tale attività può causare la decadenza dalla prestazione. Essersi rioccupati, seppur brevemente, aveva comportato il paradosso di perdere tutta l’indennità spettante.
Cosa ha deciso il Tribunale: APE Sociale
Nel secondo caso, una lavoratrice si era vista respinta la domanda di anticipo pensionistico (APE sociale) come disoccupata, dopo aver rifiutato un trasferimento disposto dal datore di lavoro a una distanza di oltre i 50 km dalla propria residenza.
Pur riconoscendo il diritto alla Naspi, l’INPS aveva negato l’APE Sociale, sostenendo che tale situazione non fosse espressamente prevista dalla normativa. Anche in questo caso, il Tribunale di Parma ha riconosciuto valide le argomentazioni dell’Inca e dei suoi consulenti legali, ribadendo la necessità di valutare il requisito della disoccupazione involontaria, indubbio nel caso di rifiuto del trasferimento a oltre 50 km, e sottolineando il nesso tra le due prestazioni.
Il commento di Inca Parma
“L’attività del Patronato non è solo quello di trasmettere pratiche – ha commentato Luca Ferrari, direttore Inca Cgil di Parma - occorre fare approfondite consulenze applicando le norme esistenti ma occorre anche tentare di ampliare i diritti attraverso il contenzioso, quando ne intravediamo lo spazio. Questo è possibile solo grazie a funzionari di patronato che lavorano scrupolosamente e segnalano le casistiche dubbie per il successivo approfondimento specialistico dei nostri legali ed è quello che quotidianamente cerchiamo di fare al nostro meglio”.