L’approvazione della relazione sulla riforma degli Istituti di Patronato, avvenuta oggi, da parte della Commissione bicamerale di controllo degli enti previdenziali, disvela uno spaccato sull’attività dei Patronati, scevro di quella dose di demagogia, che spesso ha caratterizzato campagne di disinformazione da parte soprattutto di chi vuole trasformare il sistema di welfare in un mercato libero dei diritti, fondato sulla prova dei mezzi, escludendo i più deboli e i più bisognosi. E' il commento di Michele Pagliaro, presidente dell'Inca Cgil. 

Durante la pandemia - spiega in una nota il Presidente Inca Cgil -, gli Istituti di Patronato hanno svolto un ruolo quasi di supplenza della Pubblica amministrazione, costretta a chiudere le proprie sedi territoriali, lasciando i cittadini e le cittadine senza un punto di riferimento per accedere alle prestazioni emergenziali, moltiplicate a causa dei gravissimi disagi cui sono andati incontro. I patronati sono stati l’unico presidio di prossimità che ha garantito, senza soluzione di continuità, l’accesso al welfare sviluppando una capacità inedita per stare più vicino alla popolazione.

"Forti dell’esperienza acquisita e considerando positiva la volontà di giungere ad una riforma della legge 152/2001 - osserva Pagliaro -, alla politica chiediamo soprattutto coerenza nell’intento di rappresentare i bisogni della popolazione e di contribuire a ridisegnare il ruolo di questi istituti, la cui rilevanza costituzionale è già stata peraltro sottolineata dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 42 del 2000. Tenendo conto dei cambiamenti in atto nella nostra società sotto il profilo occupazionale e demografico, alla politica vogliamo rivolgerci affinché non si disperda questo patrimonio di valori che hanno permesso ai Patronati di diventare una realtà ineludibile.

"In questo contesto - spiega ancora Pagliaro -, non si può sottacere il fatto che i Patronati sono gli interlocutori privilegiati degli enti previdenziali, mostrando capacità e competenze in grado di rispondere ad una domanda di tutela individuale crescente e sempre più complessa, come è del resto diventato complesso l’accesso alle prestazioni previdenziali e socioassistenziali.

"Si approfitti delle risorse del Pnrr destinate alla transizione al digitale - avverte -, per rendere più efficiente la rete dei Patronati, mettendoli in condizione di poter rafforzare la loro capacità di rappresentare e di rendere effettivamente esigibile ogni diritto che il legislatore adotta nell’esercizio del suo potere.

"Siamo consapevoli che per raggiungere questo obiettivo - conclude il Presidente Inca Cgil -, c’è necessità di un confronto franco che guardi al merito dei problemi da affrontare e non a posizioni pregiudiziali che nel passato hanno penalizzato i Patronati seri, contribuendo al proliferare di soggetti intermediari senza scrupoli. Noi, Patronati con una lunga esperienza alle spalle, siamo pronti a misurarci anche sulla qualità dei nostri servizi, ma abbiamo bisogno che ciò vada fatto con chiarezza e trasparenza. Ed è quello che chiediamo alla politica.