Il Covid sarà inserito nella lista malattie professionali. E' quanto ha deciso il Comitato consultivo dell'Ue per la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro (Cccs), in cui sono rappresentati gli Stati membri, i lavoratori e le imprese, frutto di un accordo raggiunto lo scorso 18 maggio, diffuso a Bruxelles dalla Commissione europea, che ha anche annunciato l'aggiornamento dell'attuale lista delle patologie di origine lavorativa. 

Il riconoscimento del Covid come malattia professionale riguarda i settori dell'assistenza socio-sanitaria e dell'assistenza a domicilio nonché, in un contesto pandemico, i settori in cui sono maggiori le attività con un rischio accertato di infezione, e in particolare l'assistenza socio-sanitaria. 

L'obiettivo è che gli Stati membri adeguino le rispettive legislazioni nazionali conformemente alla raccomandazione aggiornata. Se il Covid-19 è riconosciuto come malattia professionale in uno Stato membro, ai lavoratori che hanno contratto la malattia sul luogo di lavoro possono essere riconosciuti diritti specifici in base alle normative nazionali, come il diritto all'indennizzo. 

"L'accordo raggiunto - ha affermato Nicolas Schmit, Commissario Ue per il Lavoro e i diritti sociali - è un segnale politico forte per quanto riguarda il riconoscimento dell'impatto del Covid-19 sui lavoratori, nonché del contributo fondamentale del personale socio-sanitario e degli altri lavoratori esposti ad un rischio maggiore di contrarre la malattia. Sulla base di questo accordo - ha annunciato -, la Commissione aggiornerà la sua raccomandazione sulle malattie professionali, al fine di promuovere il riconoscimento del Covid-19 come malattia professionale da parte di tutti gli Stati membri". 

Secondo la nota di Bruxelles, si tratta anche di "un passo importante per l'attuazione del quadro strategico 2021-2027 dell'Ue in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro, adottato dalla Commissione nel giugno 2021". Il quadro definisce le azioni chiave a livello dell'Ue in questo settore e indica fra i suoi obiettivi fondamentali trasversali il miglioramento della preparazione a potenziali crisi sanitarie future, che implica anche un rafforzamento del sostegno ai lavoratori durante eventuali future ondate di Covid-19. 

Nell'Ue, sottolinea la Commissione in una nota stampa, il riconoscimento e l'indennizzo delle malattie professionali sono di competenza nazionale. La maggior parte degli Stati membri ha comunicato alla Commissione di riconoscere già il Covid-19 come malattia professionale (o come infortunio sul lavoro), conformemente alle rispettive normative nazionali.