DOMANDA

Buongiorno, lavoro da tempo come ciclofattorino a Torino. Circa una settimana, mi sono fratturato una caviglia dopo aver ultimato una consegna domiciliare. Ho avvertito il mio datore di lavoro per avviare una regolare denuncia di infortunio in itinere all’Inail, ma mi sono sentito rispondere che non c’è copertura assicurativa quando l’incidente avviene dopo una consegna. Dunque, non ho diritto ad alcuna tutela? Vorrei sapere se è così e se posso fare qualcosa per ottenere le tutele. Grazie.  

RISPOSTA

In applicazione al decreto legge n. 101/2019, dal 1° febbraio 2020, l’Inail ha esteso ai rider la stessa copertura assicurativa prevista in favore di tutti gli altri lavoratori dipendenti, incluso l’infortunio in itinere; ed è diventato obbligatorio, pertanto, per tutte le imprese di delivery di effettuare le denunce di infortunio sul lavoro e di malattia professionale, secondo le modalità previste dal Testo Unico sulla sicurezza n. 1124/65.

Se il suo datore di lavoro non ha provveduto in tal senso, si rivolga con fiducia alla sede Inca Cgil più vicina alla sua abitazione, dove operatori e operatrici di patronato potranno prendere in carico il suo caso per procedere, sulla base della certificazione medica, ad inoltrare correttamente all’Inail la richiesta di riconoscimento dell’infortunio in itinere ed agevolare l’accesso all’indennizzo previsto per inabilità temporanea al lavoro e ad avanzare eventuali richieste di risarcimento.

Per avere ulteriori chiarimenti, può scrivere all’Inca Cgil anche al seguente indirizzo: tutela.covid@inca.it