Con l'ultimo l'incidente che ha causato la morte di un lavoratore nel cantiere della A1 nel fiorentino, sale a 7 il bilancio tragico degli infortuni mortali in edilizia nelle ultime due settimane, con un incremento del 700% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ad aggiornare la triste classifica è la Fillea Cgil che sollecita il governo a riflettere e a "a fare in fretta" per porre mano a misure urgenti di contrasto e di controllo, lavorando sul sistema sanzionatorio e sulle norme anti elusione, e sul sistema di aggiudicazione.
''Le dinamiche degli infortuni mortali, caduta dall'alto, esplosioni e folgorazioni, purtroppo sono delle costanti che ritroviamo nelle migliaia di lutti che hanno colpito le famiglie dei lavoratori edili italiani. A queste costanti si aggiunge il dato dell'età dei lavoratori vittime di incidenti mortali, moltissimi dei quali erano over 58 anni, aspetto che impone una riflessione attenta sul tema del lavoro edile e della riforme del sistema pensionistico".
Quella dei morti sul lavoro, prosegue, "è una ferita che non si rimargina, e si acuisce in periodo di crisi e disagio economico''' come dimostra il monitoraggio degli edili Cgil, secondo il quale dal 2008 al 2012, a fronte di una riduzione drastica della produzione, degli occupati e delle ore lavorate, la frequenza degli infortuni mortali è cresciuta di oltre l'11%, con una punta del 50% per gli artigiani. "Queste morti facciano riflettere il governo e le istituzioni - conclude Boni - le prefetture aprano tavoli di verifica con le parti sociali del settore e gli organi ispettivi".